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Immunologia e Patologia generale
Via Ferrata 9
27100 Pavia
PROFILO:
27100 Pavia
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Le remote origini dellIstituto di Patologia generale risalgono agli anni Sessanta dellOttocento, a cavallo della prima fase dellunità dItalia. Fino a quellepoca la Patologia generale veniva insegnata insieme alla Materia medica (che grossolanamente corrisponde allattuale Farmacologia).
Nel maggio 1859 linsegnamento della Patologia generale venne affidato a Luigi Concato, ma dopo pochi mesi passò a Paolo Mantegazza, un personaggio destinato a lasciare stabile traccia nella storia della medicina italiana della seconda metà dellOttocento. Ottenuta la cattedra Mantegazza chiese e ottenne di allestite un Gabinetto di Patologia sperimentale, attivo dal 1862 nel palazzo dellOrto Botanico, pur con una dotazione estremamente esigua. Non si disponeva di personale fisso e le ricerche erano condotte con laiuto del sotto-portinaio Giuseppe Gariboldi e di alcuni studenti. Fra essi, il docente pavese notò un ragazzo di 16 anni, Giulio Bizzozero, che si dimostrò subito un eccezionale ricercatore al punto da riuscire a pubblicare dei lavori istologici prima della laurea in medicina, ottenuta a ventanni nel 1866. Mantegazza nel frattempo venne eletto deputato a Firenze e Bizzozero passò immediatamente dal banco di studente alla cattedra di docente, supplendo dapprima il titolo nel suo corso di insegnamento e acquisendo nel 1869-70 lincarico ufficiale del corso di Patologia generale. Fra la fine del 1872 e il 1879 linsegnamento della Patologia generale venne affidato ad Achille De Giovanni.
Lallievo più importante di Bizzozero (sebbene fosse più vecchio di tre anni) e suo secondo successore sulla cattedra di Patologia generale fu Camillo Golgi.
Nel 1879, quando linsegnamento della Patologia generale fu affidato a Golgi, il laboratorio era costituito da tre locali dellOrto Botanico, affollati e ingombri di strumenti, due dei quali occupati da studenti e ricercatori, uno dedicato alla batteriologia e agli esperimenti sugli animali.
La fama di Golgi e le opportunità che offriva il suo laboratorio attiravano numerosissimi allievi e ricercatori provenienti anche dallestero. I locali erano senzaltro inadeguati a questa situazione.
Dagli anni Ottanta lUniversità aveva già acquistato Palazzo Botta appartenuto ad una famiglia della nobiltà locale, i Botta-Adorno allo scopo di trasferirvi alcuni istituti medico-biologici. Golgi fece uso di tutta la sua influenza per trovare allinterno di questo palazzo uno spazio adatto ad ospitare il suo istituto. Con un colpo di mano attrezzature e mobilio del laboratorio furono trasferiti a Palazzo Botta durante una notte del 1894. Golgi, che in quei giorni si trovava a Roma, ottenne la regolarizzazione del trasferimento.
NellIstituto di Patologia generale si raccolse intorno a Golgi unautentica scuola scientifica che, tra la fine del secolo XIX e linizio del XX, avrebbe incluso: Emilio Veratti, scopritore del reticolo sarcoplasmatico, Adelchi Negri, che osservò i corpi del Negri nellinfezione rabbica, Aldo Perroncito che descrisse la rigenerazione del nervo periferico dopo lesione sperimentale, Edoardo Gemelli, psicologo e fondatore dellUniversità Cattolica, Anna Kuliscioff, attivista politica e medico sociale e Ottorino Rossi, insigne neurologo e rettore dellUniversità di Pavia.
Con Golgi Palazzo Botta diventa così un centro di straordinario rilievo, in grado di attrarre ricercatori da tutto il mondo, tanto che i suoi nemici lo chiamavano ironicamente il palazzo incantato.
Successori immediati di Golgi alla guida dellIstituto furono: Aldo Perroncito, Emilio Veratti e Piera Locatelli. Negli anni Sessanta del Novecento la guida della Patologia Generale fu assunta da Leonida Santamaria che rimase in carica fino agli anni Novanta quando la cattedra e i laboratori di Palazzo Botta vennero affidati alla guida del patologo Vanio Vannini. Listituto si trasferì nella nuova sede in località Cravino nel 2008. Parallelamente, con le nuove disposizioni organizzative degli istituti universitari, la Patologia Generale entrò a far parte, dapprima del Dipartimento di Medicina Sperimentale e, più recentemente, del nuovo Dipartimento di Medicina Molecolare. Con il pensionamento del professor Vannini, la cattedra di Patologia Generale è recentemente stata affidata alla guida del Prof. Ermanno Gherardi.
Nel maggio 1859 linsegnamento della Patologia generale venne affidato a Luigi Concato, ma dopo pochi mesi passò a Paolo Mantegazza, un personaggio destinato a lasciare stabile traccia nella storia della medicina italiana della seconda metà dellOttocento. Ottenuta la cattedra Mantegazza chiese e ottenne di allestite un Gabinetto di Patologia sperimentale, attivo dal 1862 nel palazzo dellOrto Botanico, pur con una dotazione estremamente esigua. Non si disponeva di personale fisso e le ricerche erano condotte con laiuto del sotto-portinaio Giuseppe Gariboldi e di alcuni studenti. Fra essi, il docente pavese notò un ragazzo di 16 anni, Giulio Bizzozero, che si dimostrò subito un eccezionale ricercatore al punto da riuscire a pubblicare dei lavori istologici prima della laurea in medicina, ottenuta a ventanni nel 1866. Mantegazza nel frattempo venne eletto deputato a Firenze e Bizzozero passò immediatamente dal banco di studente alla cattedra di docente, supplendo dapprima il titolo nel suo corso di insegnamento e acquisendo nel 1869-70 lincarico ufficiale del corso di Patologia generale. Fra la fine del 1872 e il 1879 linsegnamento della Patologia generale venne affidato ad Achille De Giovanni.
Lallievo più importante di Bizzozero (sebbene fosse più vecchio di tre anni) e suo secondo successore sulla cattedra di Patologia generale fu Camillo Golgi.
Nel 1879, quando linsegnamento della Patologia generale fu affidato a Golgi, il laboratorio era costituito da tre locali dellOrto Botanico, affollati e ingombri di strumenti, due dei quali occupati da studenti e ricercatori, uno dedicato alla batteriologia e agli esperimenti sugli animali.
La fama di Golgi e le opportunità che offriva il suo laboratorio attiravano numerosissimi allievi e ricercatori provenienti anche dallestero. I locali erano senzaltro inadeguati a questa situazione.
Dagli anni Ottanta lUniversità aveva già acquistato Palazzo Botta appartenuto ad una famiglia della nobiltà locale, i Botta-Adorno allo scopo di trasferirvi alcuni istituti medico-biologici. Golgi fece uso di tutta la sua influenza per trovare allinterno di questo palazzo uno spazio adatto ad ospitare il suo istituto. Con un colpo di mano attrezzature e mobilio del laboratorio furono trasferiti a Palazzo Botta durante una notte del 1894. Golgi, che in quei giorni si trovava a Roma, ottenne la regolarizzazione del trasferimento.
NellIstituto di Patologia generale si raccolse intorno a Golgi unautentica scuola scientifica che, tra la fine del secolo XIX e linizio del XX, avrebbe incluso: Emilio Veratti, scopritore del reticolo sarcoplasmatico, Adelchi Negri, che osservò i corpi del Negri nellinfezione rabbica, Aldo Perroncito che descrisse la rigenerazione del nervo periferico dopo lesione sperimentale, Edoardo Gemelli, psicologo e fondatore dellUniversità Cattolica, Anna Kuliscioff, attivista politica e medico sociale e Ottorino Rossi, insigne neurologo e rettore dellUniversità di Pavia.
Con Golgi Palazzo Botta diventa così un centro di straordinario rilievo, in grado di attrarre ricercatori da tutto il mondo, tanto che i suoi nemici lo chiamavano ironicamente il palazzo incantato.
Successori immediati di Golgi alla guida dellIstituto furono: Aldo Perroncito, Emilio Veratti e Piera Locatelli. Negli anni Sessanta del Novecento la guida della Patologia Generale fu assunta da Leonida Santamaria che rimase in carica fino agli anni Novanta quando la cattedra e i laboratori di Palazzo Botta vennero affidati alla guida del patologo Vanio Vannini. Listituto si trasferì nella nuova sede in località Cravino nel 2008. Parallelamente, con le nuove disposizioni organizzative degli istituti universitari, la Patologia Generale entrò a far parte, dapprima del Dipartimento di Medicina Sperimentale e, più recentemente, del nuovo Dipartimento di Medicina Molecolare. Con il pensionamento del professor Vannini, la cattedra di Patologia Generale è recentemente stata affidata alla guida del Prof. Ermanno Gherardi.